27/11/15

What is love?



"Questa è la mia lotta. Interna ed eterna"

Chi è causa del suo male pianga se stesso.

Pensate ci sia una frase più veritiera di questa? Io non credo. Anzi, sono molto legata a queste parole perchè sono estremamente convinta che parte del mio malessere dipenda proprio da me. E io che cosa faccio? Piango me stessa. Non sempre in modo figurato. Piangere se stessi ha molteplici significati che possono essere diversamente interpretati.

Sono due anni che il mio umore pazzerello e altalenante mi fa sussultare tra gioia e ansia nel giro di quattro minuti. Ci sono momenti di felicità estrema, di petto colmo di serenità e poco dopo vuoto. Nero. Ma da sola non piango mai. 
Piango quando sono davanti a qualcuno. 
Strano vero? 
Piangere è una delle cose più intime che ci siano eppure quante lacrime ho versato davanti a quegli occhi. Lacrime spesso incomprese, specie da me stessa. Odio sentirmi così vulnerabile però è il prezzo da pagare quando si tratta di amore. Ti mette a nudo e ti toglie anche quel poco di dignità che ti è rimasto perché di errori ne hai fatti così tanti che per recuperare saresti stato in grado di gettarti anche nel fuoco. Avete presente quando si dice: sarei disposta a fare qualsiasi cosa per recuperare ciò che ho perso?!
Ecco.

Dialogare con me stessa è una cosa assurda, oltre che passare da un umore all'altro ho anche la tendenza a cambiare idea molto spesso. 
Giuro. 
Un tempo non ero così. Ero stabile. La stabilità la si acquisisce col tempo e io l'ho persa. Com'è possibile?! L'ho persa completamente. Ho perso anche la credibilità con me stessa e di conseguenza con le persone che mi stanno intorno. Autoconvincersi di qualcosa per convincere gli altri è il primo passo per distruggersi. Io l'ho fatto benissimo. Prima ho tentato di convincere me stessa che quella cosa non mi avrebbe fatto bene,poi ho convinto gli altri....e poi?!
E poi mi sono resa conto di aver sbagliato tutto. Di non aver capito un cazzo e di aver perso un pezzo consistente del mio cuore. Un pezzo necessario..Ne sento la mancanza ogni minuto. Ogni giorno. Ogni mattino quando mi alzo, ogni notte quando mi corico. Mi manca quel pezzo di cuore, so che c'è che forse ancora mi appartiene ma è lontano.
Forse anche a quel pezzo del mio cuore manco io. La domanda è: 
Chissà se mai riuscirò a farmene una ragione. 

Se mai riuscirò a superare questo trauma e questa perdita. Sono convinta che ci si metta più tempo a dimenticare un giorno bellissimo che ad innamorarsi. Innamorarsi è facile. Ti batte il cuore, senti due farfalle nello stomaco e il gioco è fatto. Ma quando si tratta di dimenticare è decisamente più difficile. Perché il ricordo ti riporta a quell'emozione e cancellare un'emozione dal corpo, dalla testa, dalle mani è decisamente più complesso.
Ad oggi posso confermare che ho ascoltato l'organo sbagliato. Ho seguito troppo il cervello e troppo poco il cuore. Quando agivo col cuore anche i miei occhi avevano una luce diversa. Ma poi ho deciso di usare la testa (che attualmente potrei definirla una vera testa di cazzo) e mi sono rovinata. Ho rovinato tutto. Ho perso tutto...

23/11/15

Donne in festa

Sabato ho avuto l'occasione di passare un piacevolissimo pomeriggio ad una festa organizzata dalle volontarie di Islamic Relief.
Una festa al femminile dove le ragazze hanno messo a disposizione un buffet, musica, henné, smalti e un servizio parrucchiera con il solo compenso di 3€.

Era la prima volta che mi trovavo ad una festa del genere. Sia culturalmente parlando che umanamente.
In adolescenza raramente ho frequentato feste, anzi, durante la mia adolescenza raramente uscivo con un gruppo di amiche. Posso dire quindi di aver potuto spuntare "FESTA" alla lista di cose che in giovane età non mi è capitato di fare.

Oltre ad essere la più "anziana" (l'età media si aggirava intorno ai 20 anni massimo) ero anche una delle pochissime a non essere islamica. Forse non musulmane eravamo in 4 di cui due sorelle e la signora che ha messo a disposizione lo spazio in cui si è svolta la festa..

*io e Hajar....una super pasticcinaaaaa <3 *

Quasi tutte mi hanno dato 18 anni e pensavano fossi egiziana. Mimetizzazione al top. Meglio di un camaleonte. 
Ma sapete qual è la cosa che più mi fa sorridere? E' che mi sono sentita più inserita e a mio agio ad una festa del genere dove fondamentalmente ero l'unica che arrivava da un background diverso che nella vita di tutti i giorni, dove devo comunque difendere il mio modo di essere di vestire o pensare.
Mia madre continua a chiedermi di stare buona, di non esprimere troppo il mio parere perchè il periodo non è dei migliori e forse sarebbe il caso di non esporsi troppo perché potrebbe essere pericoloso.
Scusa mamma, ma a me di quello che pensa la gente frega relativamente. Anzi, aspetta che ci penso...non me ne frega niente!!
Ora, se mi fosse piaciuta la musica latino americana e avessi voluto fare la caliente mi avreste detto di stare attenta ai Latin King!?! Ve prego.

Non so quanto io possa entrare nei dettagli della festa.
Da un lato mi piacerebbe raccontarvi per filo e per segno le mie sensazioni perché vorrei che la gente conoscesse certi lati nascosti di queste ragazze di cui tutti parlano ma probabilmente non susciterei in voi lo stesso interesse che ho provato io.
Dall'altro lato mi disturberebbe raccontarvelo perchè non dovrei nemmeno stare qui a dirvi che anche le ragazze con il hijab si divertono. E come si divertono. 
Posso dirvi per certo però che è stata una bellissima sensazione poter essere presente ad un pomeriggio simile. Spero e mi auguro di viverne altri così. Sarebbe molto educativo anche per chi apre la bocca solo per parlare e darle aria. Ma bando a quello che si dovrebbe o non si dovrebbe fare. Mi rendo conto che ognuno di noi è libero di pensare a ciò che vuole il problema è che ci perdiamo molto prima di arrivare a questo concetto e giudichiamo a prescindere... 
Bè, in questo grigissimo lunedì vi auguro una buona settimana e io mi auguro di passarla più serenamente di quella appena finita perché per me è stata una prova di sopravvivenza.

21/11/15

Caro papà amo l'arabo.

Caro papà.
Questa sera ho avuto modo di ritrovarmi con la mia amica del cuore. Un'amica che avevo abbandonato da tempo e che forse pensava fossi diventata totalmente diversa dalla persona che aveva conosciuto dieci anni fa or sono.

Forse durante la nostra chiacchierata le ho dato modo di capire che in fondo non sono così cambiata come sembrava. Non ho perso il lume della ragione. Non mi sono fatta rapire dai pareri altrui.
Lo sai che io ho sempre pensato con la mia testa. Che ho sempre sbagliato con la mia testa.
Si è vero, cambio parere. Ma lo cambio in base alle informazioni che ricevo. E se qualcosa non mi torna non posso fingere mi vada bene solo per compiacere qualcuno.

Dopo tutte le notizie passate ai telegiornali in questi giorni, alle brutalità dette, alle frasi bigotte e alle false notizie, voglio esprimere il mio parere che va oltre la guerra, l' Islam, l'Isis, i pazzi, i complotti politici eccetera.

Ti scrivo una lettera perché ad oggi sei la persona con la quale comunico meno.
Non che ci siano mai stati screzi tra noi, ma il dialogo si è un po' affievolito.
Un tempo parlavi molto di più. Ora, accomodato anche dalla vita da pensionato e servito e riverito dalla mamma, ti sei anche adagiato e fai il vecchio a tempo pieno.
Ti scrivo una lettera soprattutto perché  voglio che tu sappia che mai nella vita avrei voluto deluderti e forse un po' lo sto facendo. So che le nostre idee sono parecchio distanti quelle che un tempo ci accomunavano.
Parto sempre dal mio primo viaggio in Egitto perché è li che ho scoperto il mondo. Ho scoperto che c'era una vita che andava oltre le nostre abitudini ed è li che ho capito perché gli "immigrati" ci apparivano così strani e diversi.
Perché il mondo è vario. Il mondo è grande. Il mondo, in fondo, è paese.

Sarà anche stata "colpa" dell'amore. Sarà che mi sono innamorata proprio di quella seconda generazione di immigrati che tu non hai mai considerato troppo come tuoi vicini. Ma è cosi.
Ho pensato a lungo al fatto di averti potuto deludere. Di averti dato da pensare. La tua bambina con un arabo. Ebbene si...
Però buon sangue non mente. E come io sono riuscita ad aprire la mia testa e guardare oltre, tu non hai mai obiettato né disdegnato le mie scelte.
Sono fortunata ad essere cresciuta in una famiglia come la nostra. Nonostante le idee diverse, tu un finto leghista legato a quelle che forse un tempo erano le ideologie di un' Italia ancora "italiana" e io un'amante del mondo inteso come tale, non ci siamo mai scontrati. Non mi hai mai giudicato o meglio, non me lo hai mai fatto pesare. Non tutti i padri avrebbero reagito come te.

Mi manca (no non è vero) guardare il telegiornale con te.
Guardare 10 diversi tg ad ogni ora e sentirti ripetere sempre le stesse cose.
Ma perché papà non vai oltre le stronzate che i tg ti propongono?
Tu, amante dell'antico Egitto, uomo di cultura che si è permesso di acculturarsi da solo, con le sue sole intenzioni e volontà, perché non mi dici apertamente che non vuoi che parta?
Lo so che la cosa non ti piace. Vorrei solo che tu me lo dicessi apertamente.
Sai cosa dispiace di più a me? Che tu non voglia condividere con me in questa avventura.
Che tu non voglia vedere dal vivo quello che per anni hai studiato sui libri per passione.

Ripeto. Buon sangue non mente. Se sono così da qualcuno avrò pur preso.
Decidere di imparare una lingua come l'arabo da sola di certo mi sarà stato trasmesso da qualcuno.
Mi avete dato tutto. Me ne rendo conto. Mi rendo anche conto che ancora oggi, a distanza di anni, state ancora pagando i debiti dell' Istituto privato che ho voluto frequentare per diventare un'artista.
E tu forse penserai: abbiamo speso cosi tanto e tu ora vuoi andare al Cairo, in Egitto...cosa ci vai a fare in un posto cosi? in mezzo a quella gente?
Lo so papà che lo pensi. E ti assicuro che per anni ho cercato di nascondere questo mio amore.
Un po' come se avessi dovuto nascondere la mia omosessualità.
Avevo vergogna ad ascoltare Cheb Khaled mentre tu eri in casa.
Sapevo che riconoscevi la sua voce anche quando cantava in francese...e me ne sono sempre vergognata ma ad oggi che senso ha nascondertelo?! Ormai lo sai. lo sai che ho il Maghreb nel sangue. Lo sai che cammino a tre metri da terra sulle faticose dune del Sahara.
Lo sai che amo il caldo dell' Egitto. Ne amo il suo popolo, le sue abitudini che a te sembreranno bizzarre ma che io adoro.
Forse la gente non si rende conto dell'amore profondo che io provo per questa cultura.
Dopo tutte le cose che sono state dette questa settimana forse suona un po' anomalo ma io non ho paura. Io non voglio vivere nel terrore. Non darò modo ai terroristi che fingono di essere islamici di terrorizzarmi. Di farmi aver paura.

Si, suona strano. C'è chi ha paura a prendere la metro, chi ha paura a parlare con una ragazza col velo, chi ha paura delle valigette abbandonate nelle stazioni sotterranee.
Io non ho paura papà. E se mi dovesse succedere qualcosa credo nel Karma. Evidentemente doveva succedere. Tutto è stato già deciso....e la vita è una sola vale la pena viverla nella paura!?
Me lo hai insegnato tu. Se deve succedere succederà.

Non è che con la vecchiaia hai cambiato parere vero?

Ho comprato un biglietto per andare in un posto che amo. Mi dispiace che tu non ne condivida con me la gioia. Ma sono felice che tu non abbia impedito o abbia speso anche una sola parola di tedio nei miei confronti per la mia decisione. E' questo che fa di te un ottimo genitore.
E' questo che fa di voi i migliori genitori che potessi mai avere.

Non posso scrivere una lettera alla mamma. Lei sa già di essere speciale e la mia compagna di avventure....era necessario scriverla a te, affinché tu potessi sapere che il tuo parere per me conta più di ogni altra cosa e che mi dispiace se il mio cuore l'ho dato a chi non avresti mai voluto.....ma ti ringrazio per aver sempre rispettato la mia scelta.

Con affetto, tua B.

20/11/15

Quest'anno voglio fare....??


Stavo cercando dei sinonimi di zarro per definire meglio questo telefilm ma neanche il dizionario mi ha aiutato.

Volevo riuscire ad descrivere questo telefilm con un'unica parola ma non sono in grado di farlo. Posso solo dire di esserne totalmente innamorata.
Raramente mi do alle serie tv ma questa....ah, questa ha una così tale concentrazione di zarraggine che non potrei MAI perdermela. Sarebbe in grado di trasformarti in un lingotto d'oro. Tutta quella concentrazione di ORO, pesantezza, luccichio, brillantini..insomma, non posso farne a meno. La protagonista poi, Cookie, è di una figosaggine inenarrabile.
*troppe erre da pronunciare per me che non so neanche dirla*

Sto mutando. Di nuovo. Cambio per l'ennesima volta la mia pelle da serpente e mi trasformo in qualcos'altro. Ragion per cui il mio guardaroba non andrebbe mai dimezzato.
Quello che per anni non indosso lo recupererò sicuramente tra dieci minuti.
Borchie?! Teschi? Dismessi per anni e recuperati tutti polverosi da un porta gioie che avevo addirittura lasciato in un cassetto lontano dalla mia vista.
Però hey, è un po' come andare a fare shopping gratis. Riscoprire cose delle quali ci si era completamente dimenticati regala mille soddisfazioni. Se poi sono oggetti di cui avevi (o meglio,non avevi) bisogno ancora meglio.
Si sono una materialista di merda. I vestiti, gli accessori, l'apparire fanno parte di me. Da sempre. Anche quando ero cicciona e inguardabile mi piaceva abbigliarmi come Cyndi Lauper. Peccato che Cyndi fosse figa e io un cesso. Ma poco importava. All'epoca mi piaceva così tanto. Ma il gusto, effettivamente, non mi apparteneva ancora.
A distanza di anni però avrei potuto aprire un blog e scrivere dei miei vari abbigliamenti. Forse sarei diventata anche io una Chiara Ferragni *rido*
No non credo. Detesto le mode e cambio più velocemente di Bracchetti durante uno show.

In questo periodo ci sono diverse cose alle quali vorrei dedicarmi.
Ho accantonato momentaneamente le mie creature di carta. Troppo impegnata a studiare arabo e concentrarmi sul "nuovo look" per creare qualcosa che adesso non mi fa impazzire.
Ho però deciso di darmi all'hip hop. Sento già che qualcuno di voi starà ridendo.

Amo ballare. Adoro ballare. Non vado spesso ma quando vado mi diverto come non mai.
Non importa che tipo di musica sia..
Ballare mi fa smettere di pensare, mi blocca il cervello.
E' una delle sensazioni più liberatorie che ci siano. Non importa chi ti circonda,se balli bene o no. Fuck the world...
Quindi si, mercoledì 25 novembre ho la prima prova di hip hop con le mie colleghe.
Le mie pazze partners in crime. Cosa farei senza di loro?
C'è chi ha la fortuna di fare un lavoro bellissimo ma la sfortuna di avere pessimi colleghi.
Io senza di loro sarei persa....e sono estremamente felice di poter condividere con queste piedine pazzerelle la mia vita fuori da queste quattro mura.

Ecco. Dedicandomi a mille attività post lavorative vorrei tanto ritrovare la persona che ero due anni fa. Quella spensieratezza mi manca tantissimo e spero di ritrovarla perchè cazzo, me lo merito. Mi sono rovinata con le mie stesse mani e non potrò mai perdonarmelo.
Però sbagliare serve anche a questo. E io mi rialzo. Mi rialzo sempre...E spero di rialzarmi e di andare ancora più lontano. Ho tutto quello di cui ho bisogno. Tutto. Ho rischiato di perderlo e qualcuno lassù ha fatto in modo che non accadesse. Non posso permettermi di buttare via quello che mi è stato concesso di non perdere.
Ora vi lascio con questa canzone....direttamente dal mio nuovo telefilm preferito.

"You're so beautiful - Terrence Howard" Empire.

19/11/15

Questa sono io.

Questo post risale al 19 Novembre 2013. Esattamente due anni fa.
Qualcosa è cambiato. Ma non la sostanza.
.piango.


Vivo di orari prestabiliti, di sveglie che mi avvisano quando mi devo alzare, quando devo finire di fare  colazione, quando devo cominciare a prepararmi.
Esco di casa ogni mattina alla stessa ora.7.43.
Arrivo in ufficio ogni giorno alla stessa ora - 8.38 - ed esco ogni giorno alla stessa 
ora -17.40.
Torno a casa, mi preparo e vado in palestra. Alle 18.30 comincio alle 20 torno a casa.
Ogni giorno così.
Faccio il lavoro dei miei sogni (anche se non sempre è appagante e anche se spesso me ne lamento).
Disegno. Creo. Immagino. Desidero. Compro.
Spendo tanti soldi in cose futili.
Mi piace arricchirmi di oggetti, di circondarmi di accessori, di vestirmi in modo sempre diverso, innovativo.
Adoro cambiare. Cambiare e ricercare. Adoro scoprire ed interessarmi.
Ogni mese ho un nuovo interesse.
Che sia imparare a mettere un turbante, che sia farmi cambiare lo smalto, che sia imparare a truccarmi in modo decente e professionale.
Ho voglia di sapere, di capire.
Mi immedesimo sempre negli altri, cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose, il lato buono delle persone.
Mi piacerebbe poter mettere la mano sul fuoco per tutte le parole date dagli altri ma sono convinta di poterlo fare per poche, pochissime persone.
Nemmeno per me stessa ora giurerei qualcosa....
Mi piace sognare. Sogno ad occhi aperti costantemente.
Sono della Bilancia. Sono romantica, sono speranzosa, sono una sognatrice.
Mi piace sognare ma mettere tutto in pratica. Sono concreta.
Sono organizzata. Devo esserlo. Devo sapere cosa farò, dove andrò, con chi e per quale motivo.
Detesto fare cose controvoglia anche se per le persone a cui tengo cerco sempre di chiudere un occhio.
Non mi va di farlo ma lo farò lo stesso.
Voglio e ottengo. Ottengo sempre tutto.
Magari ci metto del tempo, magari mi ci vuole tanta pazienza, ma ottengo sempre quello che voglio.
Sono convinta che esista un Essere Supremo che potrebbe chiamarsi Dio.
Credo nel Karma, nella ruota che gira. Credo che ci sia qualcuno superiore a noi che gestisce le nostre vite.
Niente accade per caso, niente succede per nulla. Tutto ha una spiegazione e mi piace pensare che la mia sia una vita di qualità.
Mi piace circondarmi da poche persone ma buone.
Persone valide, persone che io ricorderò sempre (o almeno per un lungo periodo).
Non mi piacciono le amicizie di convenienza, non mi piace dedicarmi a cose che non mi interessano.
Se voglio bene a qualcuno faccio di tutto per essere una buona amica.
Una buona presenza, una spalla. Per questo credo che tutto, nella mia vita, succeda per una ragione.
Dalla stomia, alle persone che entrano ed escono dalla mia vita.
Ognuno porta e lascia qualcosa. Bisogna imparare sempre dai propri errori. Bisogna essere umili e ammettere di aver sbagliato.
Bisogna saper dire: “E’ VERO, SONO STATA UNA PERFETTA FARABUTTA E SARO’ PUNITA PER QUESTO”
Punita da me stessa, punita dal senso di colpa. Insomma. Impari una lezione e cerchi di metterla in atto.

Adoro essere coccolata, adoro coccolare.
Sono una coccolona. Mi piace il calore che ti danno le persone che ti abbracciano.
Non ricevo abbracci da tutti. Ma ricevo abbracci preziosi.
Un abbraccio può anche essere una parola. Un “ti voglio bene”, un gesto. 


Un gesto affettuoso

Sono un’eterna romanticona. Mi piacciono le lusinghe e mi piace lusingare.
Amo. So amare e so dare. Do tanto. Do tutto quello che posso.
Sono capace di dare tutta me stessa in una relazione. Mi piace mettermi in gioco e mi piace essere presente.
E io ora ci sono. Di testa, di cuore. Con le braccia e le gambe.
Con la testa sulle spalle.
Non faccio niente per nulla. Faccio tutto per una ragione.
Mi sono resa conto che la mia felicità non dipende da un lavoro, non sarà la soddisfazione di 8 ore lavorative a rendermi una persona realizzata, non sarà vendere gli oggetti che creo per la mia voglia di creare a rendermi una persona felice e soddisfatta. Io sogno la serenità. Sogno una vita che possa farmi stare bene. Voglio una casa, una famiglia, voglio avere qualcosa in cui credere che vada OLTRE alle capacità di usare una penna grafica.Non voglio la famiglia della Mulino Bianco, non sogno una casa Barilla, sogno semplicemente una vita fatta di tanti piccoli particolari che la rendono unica e bella.  Voglio semplicità. Serenità e amore.
E nel mondo in cui viviamo, sognare certe cose significa sognare in grande.

18/11/15

Il silenzio, a volte, vale più di mille parole.


Sono a letto e, come ogni sera, prima di chiudere forzatamente gli occhi e mettermi a dormire, decido di usare il mio simpaticissimo iPhone e vagare un po' per la rete.
Nonostante io passi quasi 9 ore davanti un computer ogni giorno il mio cervello è alla perenne ricerca di immagini dalle quali trarre ispirazione.
Non importa il genere di immagini. Se tutorial per creare una spada laser, spunti per un nuovo colore di capelli, tecniche di ballo o immagini di ragazze col fondoschiena largo davanti le quali chiedersi "Perché il mio sedere resta comunque un tabù per me nonostante sia largo quanto quello di una sudamericana con gli shorts in jeans e le cosce cicciottose".

NON importa il genere di immagini. Io ho bisogno di quelle immagini. E cosa c'è di più allettante che guardare queste immagini dal mio nuovissimo portatile?!
Ho tentato di scrivere questo post dal telefono poi, sconcertata da me stessa, mi sono allungata verso il lato disabitato del mio letto e ho aggrappato questo oggetto del male che voleva essere aperto e molestato dalle mie dita vogliose di scrivere un post.

Il lato disabitato del mio letto resta uno dei luoghi più tristi del mondo.
Un letto diviso in due dove un lato è abitato dalla sottoscritta mentre l'altro lato è occupato da oggetti di diversa natura quali libri di arabo, un dizionario, delle penne, un computer (questo computer), vestiti dismessi da qualche ora in attesa di tornare nella loro terra madre e il Corano, che cerco di toccare il meno possibile perché mi fa paura toccarlo con le mani sporche o "inquinate" in qualsiasi modo. Quindi è li, dorme con me, viene adagiato ogni mattina sul cuscino e poi finisce per far parte di questo "ordine disordinato" che è il mio letto.

Ma tornando a noi, stasera posso finalmente scrivere un post dal mio letto, dal mio fiammeggiante portatile nuovo. Posso finalmente tornare a scrivere sul mio bellissimo blog, il mio diario virtuale, luogo di raccolta dove ho lasciato tanti pezzi di me e del mio cuore.

Come ho anticipato nel post precedente è un periodo piuttosto burrascoso. Io e me stessa litighiamo spesso e difficilmente mi sento serena. Devo quindi buttarmi a capofitto in tante attività diverse che mi permettono di liberare la mente, sfogare il mio corpo e stancare il mio cervello.
Ho già vissuto questa lotta interiore...da diverso tempo ormai fatico ad essere felice. A sentire quella sensazione di felicità che mi prendeva e rapiva il cuore, che mi faceva sentire una farfalla in volo.
Sarà la vecchiaia, sarà che le responsabilità sono aumentate. Insomma, sarà che non ci posso fare niente e mi tengo cosi come sono. Però c'è di buono che l'entusiasmo non manca. E la voglia di buttarmi in nuove esperienze è sempre dietro l'angolo.
Ho deciso che nella mia vita non mancheranno le occasioni per evadere. L'esperienza è tutto. Sbagliare è fondamentale, imparare anche. 
Un tempo ero molto più restia. Restia a fare qualsiasi cosa. Avevo paura del giudizio della gente eppure ero più felice.
Ora, da quando ormai non ho più vergogna ad ammettere la persona che sono, riesco a sentirmi libera di fare ciò che voglio e di sbattermene del parere degli altri.
Voler andare al Cairo, aver comprato quel biglietto, aver deciso di intraprendere un certo percorso di vita mi rende orgogliosissima di me stessa.
C'è chi pensa che lo stia facendo per "terzi". Ovvio. Se non avessi conosciuto certe persone, se non le avessi vissute, se non avessi fatto parte della loro vita e loro della mia a quest'ora sarei ancora quella petulante viziata destroide razzista che ero un tempo.
Ma la vita ci riserva sempre tante sorprese e il mondo che ho scelto di vivere è bello perché vario. Voler studiare arabo, leggere il Corano, interessarmi alle ragazze con il hijab è stata una mia scelta e non è dipesa da nessuno. Ad oggi vorrei urlarlo a tutti.
Dopo i fatti avvenuti venerdì scorso a Parigi però, mi rendo conto che certe passioni e interessi costano caro.
Ad oggi dire a qualcuno che un islamico non è necessariamente un terrorista suona quasi come fosse una giustificazione. Mi è stato persino detto di aprire gli occhi e di smetterla di difendere quelle merde.
Mi fa male al cuore pensare di vivere in un mondo dove l'essere umano va catalogato da paese a paese, da zona a zona. Mi fa male pensare che per molti di noi sia stata solo fortuna e un caso ad essere nati in un paese senza guerra.
D'accordo. Adesso stiamo vivendo nel terrore di questi terroristi "americ...islamici" (no ma va non penso minimamente sia solo un complotto creato dagli USA, no no) ma fino a due settimane fa ignoravamo completamente che in Siria civili morivano bombardati ogni giorno. Ignoravamo che a Beirut ci fossero stati attentati poco prima di quelli di Parigi.
Ignoravamo che nel mondo, nello stesso posto in cui viviamo noi, ci sono brutalità alle quali siamo stati risparmiati. E non perchè migliori di qualcun altro. Ma per semplice fortuna.

Ci ricordiamo di essere un unico mondo solo quando ci sentiamo colpiti nel profondo e in prima persona. Bombardiamo i civili di un paese solo perchè siamo stati colpiti noi stessi. 
Questa immagine credo sia una delle più raccapriccianti mai viste.
Se fossi stata una parigina avrei urlato al mondo il mio disgusto. Ma lo faccio da italiana. E urlo il mio disgusto da essere umano.
Dite a me di aprire gli occhi e di ammettere che questa "gente" ci sta portando allo sbaraglio e alla rovina. Io chiedo a voi di aprire gli occhi, di allargare il vostro padiglione auricolare e chiudere la bocca. Alle volte il silenzio vale più di mille parole.







10/11/15

Ho comprato parte di un sogno.

L'ultimo post risale a luglio. Povero il mio blog, ignorato per così tanto tempo.
Ho tentato (invano) di portare avanti ben due pagine ma è stato un misero fallimento.
Un blog di per sè è già molto impegnativo figuriamoci due.
Scrivere però mi piace. Mi piace esternare i miei pensieri e sinceramente poco importa se qualcuno li legge o no. E' per me fondamentale trascrivere le mie sensazioni perché ho una memoria sensoriale quasi surreale e tendo a ricordare tutto..ogni istante, ogni data ogni respiro e mi piace lasciare traccia scritta di queste sensazioni.
Che sia attraverso un messaggio, una parola spesa per qualcuno, che sia un post su Facebook..l'importante è dirlo..

Ah bè, mi ricordo solo delle cose che secondo il mio range di emozioni è importante....tutto il resto è fuffa e viene eliminato dalla mia memoria visiva in brevissimo tempo. Chi mi conosce lo sa perfettamente.
"Sabri ti ricordi quando....." l'80% delle volte la risposta è NO.

Ma ci sono cose che non si cancellano, emozioni che rivivo quotidianamente e che ogni tanto tornano. Ah se tornano.
In questi giorni poi sono un susseguirsi di ricordi che mi stanno perforando la testa. Ma ci sono e li tengo.

Oggi tra le varie emozioni che si stanno scatenando in me ce n'è una in particolare.
Oggi, dopo cinque mesi di lotte con me stessa e lotte col mondo intero, ho comprato parte di un sogno. Perché non è vero che i sogni non si possono comprare :)
Per poterli realizzare i sogni vanno anche comprati.....e chiunque mi venga a dire che i soldi non fanno la felicità sta palesemente mentendo.


Ma non voglio cadere nella banalità e nell'avarizia dei soldi...
Ciò che ho comprato oggi non è solo un biglietto aereo ma racchiude anni di fantasticherie, di balli nella testa, di parole incomprensibili che non sarò in grado di capire.
Ieri era il mio GIORNO 1. Lo avevo detto.Oggi bisognava dare un senso al giorno 2.

In bocca al lupo a me e alla mia follia. In bocca al lupo al mio cuore turbolento e al mio animo inquieto. In bocca al lupo per i miei sogni e i vostri sogni...
Le direzioni sono tante e nessuna di queste deve essere per forza quella giusta....bisogna provare.