13/10/14

Hijab, Hijabiste e...un progetto dedicato alle ragazze musulmane.


Chi mi conosce sa che sono molto interessata al mondo delle hijabers.
Sul web è pieno di siti, profili instagram e pagine youtube di ragazze islamiche che insegnano ad indossare il velo e che spiegano, con diversi tutorial, come truccarsi e vestirsi. 
Molte di loro hanno più di 200mila seguaci e la cosa mi ha lasciato di stucco.
Quando ho cominciato ad interessarmi a loro mi si è aperto un mondo.
Negli Stati Uniti e in Inghilterra questa realtà è normalità. 
Le ragazze musulmane, con i loro hijab, fanno una vita normale, senza discriminazioni.
Sono perfettamente integrate in un mondo che, per quanto razzista, le accoglie in ogni dove.
Lavorano, studiano, viaggiano, escono a fare shopping, frequentano locali con i loro coetanei e fanno una vita normalissima.
Ci sono profili su instagram di ragazze islamiche che con i loro outfit e i loro post raccolgono l'interesse di migliaia di followers.
Vi starete chiedendo quale sia il punto.

Il punto è che in Italia questa realtà è lontana anni luce e siamo ancora convinti che le donne musulmane siano una razza nascosta e sottomessa.
Nessuno dice il contrario.
Negli Emirati Arabi la figura della donna è ancora un tabù.
L' abaya o il Burqa sono gli unici capi di abbigliamento possibili per le donne di un ceto sociale basso.
In alcuni Paesi non esiste la via di mezzo.
O sei ricco e possiedi il mondo o non sei nessuno...e se non sei nessuno levati dalla testa la possibilità di indossare qualcosa di diverso.
Ma questa non è l'unica realtà che esiste. 
Riviste di hijabers, blog, siti web, shop online.
In Inghilterra, US, Francia e Tailandia queste ragazze hanno vastissima scelta per l'acquisto dei loro accessori. Ma in Italia?

illustrazioni di Hannah Habibi tratta da un articolo su Heba Magazine 
sito ufficiale di Hannah Habibi

Qui da noi sono ancora poche le ragazze musulmane che girano con disinvoltura e sto parlando di una realtà come la città di Milano, che ospita una comunità islamica piuttosto consistente.
Eppure dove sono tutte queste ragazze qui da noi?
Molte di loro sono ancora segregate in famiglia, non possono uscire né frequentare i loro coetanei,molte altre possono uscire, oltre ad andare a scuola hanno una vita sociale molto attiva ma non indossano l'hijab.
E le ragazze islamiche che indossano il velo e hanno una vita sociale nella "norma" dei nostri standard ci sono?

La risposta è si.
Ho fatto una ricerca molto accurata, sono mesi che studio queste ragazze.
Ne ho fermate addirittura alcune per strada, chiedendo loro informazioni sul perché della loro scelta, che tipo di stile di vita conducono e le loro abitudini.

Ciò che mi preme con il mio progetto Chic&Rude è far capire la scelta che porta queste ragazze ad indossare l'hijab, perché non tutte lo fanno per costrizione, molte lo fanno per scelta.
Ma questa scelta (che per noi laici o cristiani è considerata "normalità") non sempre è facile e non sempre viene spontanea.
Molte ragazze cresciute con coetanee, che della loro religione sanno poco e niente, spesso si ritrovano davanti alla scelta di indossare un accessorio che risulta incomprensibile agli occhi di chi non ne conosce il significato e vengono discriminate.
Ma l'amore per Allah e per la loro cultura è talmente forte che vince su tutto.

Ecco che chiedo aiuto a voi.
Chiedo aiuto al mondo dei blogger (chiunque mi segua) di segnalarmi o farmi segnalare da conoscenze che possano essere interessate a questo mio progetto.
Mi piacerebbe raccogliere testimonianze, pareri, consigli e anche critiche (costruttive sia chiaro) di ragazze islamiche perfettamente integrate e non, che possano farsi conoscere e far sentire la loro voce..
Ovviamente la forma anonima sarà mantenuta, il dialogo sarà privato!

Grazie in anticipo a tutti coloro che mi aiuteranno in questo viaggio :)

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