Ciao, sono Sabrina ho 24 anni e non esco mai di casa senza rossetto.
E' questo il miglior modo per cominciare un racconto del genere e trovo che sia una presentazione più che veritiera.
Sempre meglio che presentarsi come Sabrina,24 anni e stomizzata da quasi un anno.
A proposito, colostomia, che significa?. . . .
Quanti di voi, di noi (di me,prima di svegliarmi così) sa cos'è una colostomia?
Veramente pochi. Ma poco importa.
Anche quando vai a spiegarlo nessuno lo capisce. Risulta così strano,così difficile da comprendere per uno che non ha la minima idea
di cosa sia portare una stomia.
A me piace tagliare corto e dire: "mi hanno fatto una deviazione" oppure, "porto il sacchetto".
La cosa che più mi diverte è l'espressione ebete e un pò ignorantotta di chi mi guarda e dice: "Oh, si. . .e adesso?"
Oppure immagina questo fantomatico sacchetto attaccato alla pancia, così,senza arte nè parte.
A me piace immaginare quello che gli altri vedono nella loro testa.
Chissà come sono coloriti i loro pensieri. Quale tipo di sacchetto immagineranno?
Quello di plastica del supermercato? Una busta di carta come quella del panettiere?
Comunque,non voglio tediarvi con questi racconti grotteschi.
Inizio seriamente il mio racconto senza entrare nei dettagli perché ogni storia ha i suoi retroscena e spesso è meglio tenere certi particolari "dietro le quinte".
Ricomincerò il mio racconto seriamente, mi scuso se appaio un pò troppo aggressiva ma amo scherzare e soprattutto amo prendermi in giro.
Sono una 24enne di Milano, sono una creativa,lavoro come junior designer e nella vita mi piace la serenità.
Amo me stessa,mi sono sempre voluta bene.
Sotto ogni forma, sotto ogni aspetto.
Mi volevo bene quando a 15 anni ero più larga che alta, mi sono voluta bene anche quando ho raggiunto i 35kg e mi sentivo un gigante di energia, mi voglio bene oggi con la mia stomia e i miei 39kg insuperabili.
Insomma. Mi voglio bene.
Non sono qui per entrare nei dettagli,per spiegare a tutti cos'è successo, ognuno di noi porta dentro il proprio dolore, la propria storia, siamo qui per raccontare ciò che siamo oggi con un pezzettino di "noi" diverso dagli altri non siamo qui per ricordare minuto per minuto quello che è accaduto.
Avere una malattia cronica intestinale è un disagio ma si può convivere tranquillamente con i propri problemi quotidiani.
Del resto, chi non ha quotidianamente un problema?
Anche un callo sul tallone, un'unghia incarnita, un herpes labiale possono essere un problema quotidiano.
Con questo mio racconto vorrei poter essere utile a quelle persone che dopo l'operazione si svegliano pensando che la loro vita sia finita.
Quando dicono che la vita torna normale e che si può tornare a fare tutto E' VERO.
La prima cosa che si può tornare a fare è sicuramente sorridere.
Il sorriso non ce lo toglie nessuno,come nessuno ci ha tolto la vita.
Possiamo fare tutto, chi più,chi meno.
Con moderazione forse, con meno forza, con più attenzione ma possiamo fare tutto. E ci pare poco?
Mi dispiace dover dire: "pensa a chi sta peggio di te" ma credo sia una frase dovuta.
C'è chi dopo un'operazione non può tornare a saltare, non può tornare a correre….
Io ci ho messo quasi 3 mesi per tornare a camminare normalmente.
Oggi sono tornata a fare danza del ventre.
Faccio ginnastica ogni mattina e faccio almeno 1 ora di camminata al giorno.
C'è gente che fisicamente non ha problemi e tutte queste cose non le fa.
C'è una cosa che non tutti sanno di avere e che non tutti,purtroppo, sfruttano.
Si chiama forza di volontà.
Non è una stomia che ci divide dal mondo, è la poca voglia di vivere che ci distacca dagli altri.
E quella può mancare a chiunque.
Non dico di alzarsi ogni mattina e saltellare con gioia, non dico che dobbiamo stamparci un sorriso in faccia e fingere che vada tutto bene.
I disagi con una stomia sono tanti e ci sono.
Quando ti capita di essere al ristorante e sporcarti come un bambino senza il pannolone.
Quando sei in autogrill e ti si buca il sacchetto e non c'è niente intorno a te che possa essere toccato perché sporco e anti-igienico.
Quando mangi la cosa sbagliata,nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Si. Ci sono tanti disagi per chi porta un sacchettino sulla pancia. Ma sono disagi che possiamo e dobbiamo superare.
Tra qualche lacrima magari, con un pò di delusione,ma per quel che mi riguarda senza il minimo imbarazzo.
Una cosa ho imparato da quando sono stata operata, non devo MAI e dico MAI sentirmi obbligata o in dovere di chiedere scusa o imbarazzarmi per qualcosa che non dipende da me.
La gente tende a compatire chi si ritrova in situazioni di disagio.
Io rido. E derido chi mi compatisce, perché sfido chiunque ad affrontare una situazione del genere con la mia stessa forza morale e mentale.
Non sono qui per sentirmi migliore di altri,sono qui solo per dire a tutti coloro che si sentono persi dopo l'operazione che possono essere persone bellissime, sanissime e possono fare tutto della loro vita.
Basta volerlo.
Sono qui per dire di non vergognarsi ad andare in giro col bikini in estate, per dire che il disagio parte da noi e se noi non ci sentiamo a disagio NESSUNO può permettersi di metterci nella condizione di esserlo.
Sono qui per dire che la stomia non deve diventare la scusa per autocompatirsi o per imbruttirsi.
Dopo tutto il male che ho subito, fisico e psicologico, oggi sono felice di essere stomizzata.
Ho risolto tutti i problemi che avevo a livello intestinale-rettale.
Ho risolto tutti i dolori che sentivo ogni giorno, la paura di mangiare cose sbagliate,la paura di dover correre in bagno quando non potevo.
Oggi tutto questo è solo un ricordo.
Sono stomizzata momentaneamente. Dovrei farmi rianalizzare ma lo ammetto, spero di poter pensare all'operazione il più tardi possibile.
So che non tutti reagiranno così, so che non tutti sono in grado di pensarla in questo modo….dico solo che si può vivere felicissimamente anche con una stomia perché non è lei fonte del nostro disagio.