22/03/16

Tutto il mondo è paese


Vi presento la mia wishlist di Amazon. 
Sei libri che vorrei tantissimo comprare ma per il momento lascio nella lista dei desideri perchè devo dare priorità ad altri acquisti...
Non ho incluso la copertina del libro di Jimmy Nelson "Before They Pass Away" perchè valeva la pena mostrarvi le foto che si trovano all'interno del libro.

La prima volta che vidi quel libro fu amore. Lo trovai su un mobile nell'appartamento che avevamo prenotato ad Amsterdam. La nostra padrona di casa era una hostess di volo e la sua casa era piena di libri di fotografia aperti qui e la per fare arredamento. Il libro di Jimmy Nelson era un vero soprammobile le cui pagine ti trasportavano in mondi lontanissimi ogni volta che le voltavi. Non solo quelle foto ti rapivano, ma potevi quasi sentire i rumori di sottofondo dell'ambiente circostante. Chissà cosa si nasconde dietro quegli occhi. Dietro quegli sguardi così penetranti e pieni di storie....Si, è incredibile quello che si cela nel mondo ed è incredibile pensare che a poche ore di distanza si arriva in India e nulla è come lo conosciamo noi.



Oggi scrivo questo post anche pensando a quello che è successo a Bruxelles, a pochissimi chilometri di distanza da qui. Dico pochi perché considerando la vastità del mondo che ci circonda, Bruxelles è davvero dietro l'angolo.
Penso alle vittime che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Vite interrotte in un aeroporto. Mentre partivano per un viaggio tanto atteso, mentre si allontanavano per un appuntamento di lavoro. C'è chi tornava a casa, chi non vedeva l'ora di rivedere i propri famigliari, chi partiva per studio. Insomma, trovo assurdo morire mentre si viaggia per lavoro. Alle volte ci penso perchè mi è capitato di fare scalo a Bruxelles durante un "business trip". Molti miei colleghi sono spesso in viaggio e non nascondo che, se dovesse succedere qualcosa durante una di queste occasioni, la rabbia sarebbe tripla.
Un po' perché morire mentre si viaggia per lavoro è illegale, un po' perché la maggior parte delle volte sono viaggi inutili ed estremamente stancanti. E parlo io che, diciamocela tutta, non viaggio molto spesso per conto dell'azienda. Però è un pensiero che mi passa per la testa piuttosto spesso...Non ho paura di viaggiare, se l'avessi non avrei prenotato un viaggio per il Cairo e soprattutto non ho intenzione di vivere col terrore. Sono consapevole che se mai dovesse succedermi qualcosa, succederà ad ogni modo....però preferirei non succedesse mentre viaggio per lavoro ecco...

*rapportoturbolentocolpropriolavoro*

Vivere nel terrore è un'idea che a noi occidentali è sempre parsa molto lontana e ci fa sentire estremamente esposti e vulnerabili quando sentiamo certi scempi. La guerra, per fortuna, molti di noi non sanno cosa sia e quando sentiamo di attentati dietro casa il primo pensiero è di totale malessere e confusione mentale. Almeno. Per me è cosi. Perché nei panni degli altri un po' ti ci metti. Ci pensi: AVREI POTUTO ESSERCI IO LI. PER MILLE MOTIVI.
So che le cose probabilmente peggioreranno e sarà sempre peggio. Ma continuo a non voler vivere nel terrore e nella paura che potrebbe accadermi qualcosa mentre prendo la metro sotto l'ufficio per tornare a casa. Quindi penso positivo e continuo a fantasticare sui mondi che un giorno vorrò visitare.
Scusate l'argomento delicato e un po' deprimente affrontato oggi.
Per farmi perdonare vi delizio con l'ultima immagine scelta dal libro di Jimmy Nelson il quale spero di comprare presto prestissimo per abbellire la mia casa e usarlo come soprammobile.

Chissà quante cose avrà visto durante i suoi viaggi..

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